Nel precedente articolo "Webmail Marketing: Le basi", abbiamo analizzato quali webmail utilizzano il blocco delle immagini facendo sì che le newsletter vengano dapprima visualizzate senza le immagini e solo su richiesta dell'utente visualizzate correttamente.
Come Roberto giustamente ci segnala, esiste però un secondo metodo per inserire immagini all'interno di una newsletter html e consiste nell'aggiungere le immagini come allegati e riferirle direttamente all'interno dell'html. Questa tecnica viene chiamata, nel gergo del formato della posta elettronica (MIME), immagini inline
.
Le differenze "note" tra l'uso di una immagine riferita come indirizzo internet (url) ed una immagine inline (allegato) sono:
Le immagini inline vengono visualizzate da tutti, anche chi ha strumenti che bloccano le immagini. Le immagini inline aumentano le probabilità che i filtri antispam blocchino la mail.
Oltre al problema leggenda metropolitana esiste poi, in questo settore, la variabile evoluzione da tenere in considerazione: gli strumenti con i quali viene ricevuta e visualizzata una mail variano notevolmente di anno in anno, e i filtri antispam cambiano il modo di valutare certe caratteristiche di una mail in funzione di come si comportano gli spammers.
Abbiamo effettuato un controllo sul primo punto confermando che tutti i programmi di posta "desktop" testati visualizzano le immagini inline correttamente, anche quelli che hanno funzionalità di blocco delle immagini. Siamo poi passati al test delle webmail con un risultato quantomai inatteso: non solo le webmail che normalmente bloccano le immagini lo fanno anche per le immagini inline, ma abbiamo anche diversi casi di webmail che non supportano del tutto la visualizzazione delle immagini inline, rendendo di fatto inutilizzabile la tecnica a meno di non rinunciare al mostrare le immagini a tutti coloro che utilizzano queste webmail. Secondo le nostre prove le webmail di katamail.it, di jumpy.it, dada.it, lycos.it, email.it, infinito.it e leonardo.it non supportano la visualizzazione delle immagini allegate con questo meccanismo. Queste webmail non sono diffuse come quella di libero o di alice, ma senza dubbio, tutte insieme, costituiscono una quota non trascurabile (Abbiamo aggiornato il post precedente includendo anche questo dato nei dettagli).
Esiste un'altro meccanismo spesso chiamato "immagini inline" che consiste nel data uri scheme ma i programmi di posta da noi testati non le supportano e nel caso delle webmail oltre al fatto che molte filtrano completamente questa tecnica prima di inviare il messaggio al browser va tenuto in considerazione che internet explorer fino alla versione 7 inclusa non supporta questa tecnica.
Per quanto riguarda i filtri antispam abbiamo solo considerato SpamAssassin, uno dei filtri più diffusi, e, le condizioni che generano un punteggio di "spam" maggiore sono la presenza di immagini allegate molto piccole in dimensioni (da 0 a 3.2kb) o un alto rapporto tra la superficie occupata da immagini rispetto a quella occupata dal testo.
Ad oggi, quindi, ci sentiamo di sconsigliare ancora l'utilizzo delle immagini inline, poichè aumentano le probabilità che il messaggio sia classificato come spam e in alcuni casi (seppur non troppo diffusi) non potranno essere visualizzate, neppure su richiesta
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